Un'operazione di polizia internazionale di grande portata ha portato allo smantellamento di una cyber gang ucraina specializzata in ransomware, che ha causato danni per centinaia di milioni di euro a livello globale. Coordinata da Europol ed Eurojust, questa operazione ha coinvolto le forze dell'ordine di sette paesi europei e degli Stati Uniti.
Il 28 novembre, Europol ha annunciato l'arresto del capo della banda, un 32enne, e di quattro suoi principali complici, seguito da una serie di perquisizioni in 30 proprietà nelle regioni di Kiev, Cherkasy, Rivne e Vinnytsia in Ucraina. La banda è stata collegata a una rete di attacchi ransomware in 71 paesi, principalmente contro grandi corporazioni, utilizzando malware sofisticati come LockerGoga, MegaCortex, HIVE e Dharma.
Gli attaccanti guadagnavano accesso alle reti delle vittime tramite attacchi brute force, iniezioni SQL e email di phishing con allegati dannosi. Una volta infiltrati, rimanevano non rilevati espandendo il loro accesso con strumenti come TrickBot, Cobalt Strike e PowerShell Empire. La strategia consisteva nell'criptare i server delle aziende colpite, chiedendo poi riscatti in criptovaluta, che venivano poi riciclati.
Questa azione segue gli arresti effettuati nel 2021 come parte della stessa indagine. Da allora, Europol e le autorità norvegesi hanno condotto analisi approfondite sui dispositivi sequestrati in Ucraina, contribuendo all'identificazione degli sospetti arrestati la scorsa settimana. La collaborazione internazionale e l'uso di tecnologie avanzate hanno giocato un ruolo chiave nel successo di questa operazione, dimostrando l'efficacia della cooperazione transfrontaliera nella lotta contro la criminalità informatica.
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